Mattia Cavadini
Sullo sfondo. Cinque paesaggi
Manni Editori, 2002
Aus: Mattia Cavadini. Sullo sfondo. Cinque paesaggi. Manni Editori, 2002
Il sentiero s’inerpica fra barriere rocciose, qundi svolta in una gola profonda, fra pareti d‘ardesia. Lucenti ginepri si levano al cielo, in cerca di luce. In lontananza, una macchia di gialle sassifraghe, fra detriti e bave di ghiaccio. La difficoltà del sentiero impone di superare la fatica, la corruzione. Uno slargo si apre fra i sassi franosi. Gli stambecchi, agili e silenziosi, si nascondono dietro pietre slanciate. Raggi di sole sulle rocce: fumo, evaporazione, ascesi. Due cornacchie galleg-giano sulla pietraia, gracchiando. Un uomo, avvolto in un lungo mantello, si trascina a fatica sull’incerta morena. Sorpreso, si volta: volto emaciato, pallido, né vivo né morto. Il corpo piegato in due, testa e piedi a congiun-gersi nel pellegrinaggio della vita. Con un bastone rimesta i sassi. Lo sguardo fisso a terra.
„Cosa cercate?”
Immobile, mi osserva, indifferente al sibilo dei venti. Quindi mi risponde. Parole scandite debolmente, ma con solennità:
„Immobile, mentre il nevaio agisce, osservo il ritorno delle cose. Raccolgo le pietre levigate, incise a guisa di smeriglio: custodi insepolte, riavute dal ventre del ghiacciaio”. La sua voce è un fluire senza pause, inarrestabile. Racconta della sua vita, passata vagando alla ricerca di smerigli, senza posa, senza perché:
„Un tempo se ne trovavano da ogni parte. Ora sembra che i ghiacciai abbiano smesso di parlarci”.
Dice enigmi e intanto continua il suo silen-zioso e solitario perlustrare.